1° Classificata
Tiziana Viol
2° classificato
Ettorre Piccolo
3° classificata
Giuseppina Varone
Metafore
Metafore brulicano
nella mente confusa:
s’addossano all’uscita
pronte a cavalcare
fragili idee
o a rivestire
di rapide immagini
nude parole.
Così si compie il miracolo:
nuvole grigie
diventano piombo,
rabbiose onde
inseguono sassi spauriti,
fiori di farfalle
sbocciano in primavera
e una luna d’avorio riposa
tra le braccia vellutate della notte.
Potrò mai tornare a vedere
i frammenti del mondo
nella loro umile realtà?
O forse conviene giocare
a rincorrere effetti sonori
e metonimie
per dare a ogni giorno
parvenza d’eterno,
pur comprendendo lentamente
che tutta la vita umana
è solo una logora e lunga
metafora, innestata
nella metrica indecifrabile
dell’intero universo
a declamare per l’eternità
un’unica, infinita poesia
senza alcuna possibilità di parafrasi.
4 classificata
Adriana Scarpa
5 classificata
Mariarosa Perdinotte
6° classificato
Filippo Giganti
Nostalgia
Lasciatemi tornare
dove polle d’acqua zampillano
sotto cespi fioriti di margherite,
dove il vento parla con gli alberi
e le notti di plenilunio
trillano di grilli sfrattati,
dove orizzonti lontani
disegnano spicchi di mare
dentro gole scoscese
di montagne imbronciate.
Lasciatemi vagare
fra speranze di amori
non corrisposti e carezze perdute.
Lasciatemi correre
nel profumo della menta selvatica
su lastre di gesso
crepitante di giovinezza.
Lasciatemi volare
sull’ala sfrecciante
di una pavida colomba.
Lasciatemi sognare.
7° classificato
Marco Incerti
Pioggia d’amore
Ho posato la testa
sopra una nuvola
perché le gocce
dei miei pensieri
siano rugiada
nel giardino del tuo cuore
e, se il profumo del tuo fiore
il vento mi porta,
io staccherò le stelle
per poterti amare
in una notte eterna.
8° classificat
Daniele Ricci
Mare che mi ascolti
Mare che mi ascolti
mare freddo di bora
mare dei pomeriggi
d’inverno vicino la ferrovia
spazzata da sguardi lunghi immobili
tu conosci la solitudine
degli uomini, il bianco respiro
del loro dolore. Tu sai
la mia storia antica
il lento cammino
tanto caro all’amore
Mare che guarisci i mali
della sera, candida
superbia d’un bambino,
nascondi i tuoi lamenti.
Io ora so. E abbasso
gli occhi per non vedere.
9° classificato
Adolfo Silveto
Il cuore del poeta
Il cuore del poeta
è come i muri della sua casa.
Nelle crepe nascoste
scorre un canto di cicala d’estate,
e l’inverno porta rosari di fiocchi di neve
che chiudono ferite sul tetto
dove non fumano camini
e la rondine cerca altre grondaie.
Il cuore del poeta è filo dipanato
da matasse di nuvole chiare
che il vento imbroglia tra percorsi di sogno.
È bambino inquieto
che ha paura delle fredde dita del tempo,
invano trattenendo tra le fragili mani
il giorno che tramonta tra draghi di pezza
e giochi arrugginiti.
Il cuore del poeta
è come i muri della sua casa a brandelli
dove ognuno scrosta un pezzo d’intonaco
e tutti versano una stilla di pianto
sulla polvere arsa da antiche tramontane.
È terra di nessuno
dove ognuno conficca i suoi paletti di dolore
e si ritaglia una scheggia di speranza.
È fiore che tutti sfogliano,
è pinocchio spezzato da bugie senza peso.
Il cuore del poeta
è come i muri della sua casa
che la pioggia infradicia
e il sole inaridisce.
Ma la sua pietra d’angolo resiste
e brilla contro la fioca luce della luna
come fiaccola che incendia la notte
della vita.
Senza cogliere significati.
Solo inventando eterni brividi d’amore.
10° classificato
Michele Fontana
Viaggio
É quando da un treno veloce
stretto tra puzzo di carne
quasi abolisco i tuoi limiti
luminosi e celesti
e con lo sguardo
l’immensità terrestre
dei tuoi spazi nudi
e li respiro penetrandomi diversi,
è allora che mi opprime lo sbaglio,
la mia, la tua finitezza.
…e non c‘è direzione,
blasfemi viaggiatori,
di fronte alla bellezza.